Armadi

Armadi in massello di legno laccati

L’armadio a sportelli era già utilizzato in età ellenistica e fu adottato più tardi dai Romani che, da arma, coniarono il termine armàrium: luogo per tenere le armi, anche se non è possibile dedurne categoricamente che in origine servisse unicamente a questo scopo perché già allora vi si riponevano anche rotoli di papiro e codici. Passato qualche secolo dopo nel volgare come armario, di solito era scavato nei muri o nella roccia ed era ben sprangato; come arredo fu usato nei monasteri e nelle chiese dell’Europa alto-medievale.

Nel XIV secolo compaiono gli armadi veri e propri, con apertura a due ante, dei quali nella cappella di Santa Maria all’Arena a Padova si conserva un esemplare in stile gotico. Nel Rinascimento diverranno sempre più diffusi in tutte le classi sociali e verranno impreziositi da ricchi intarsi sui due battenti, oltre ad accogliere i motivi ornamentali dell’architettura del tempo.

Nel Cinquecento il mobile assumerà definitivamente l’aspetto verticale atto a contenere libri e carte di un mercante o di uno studioso, e circa cento anni dopo gli verrà aggiunta una cimasa intagliata, e la falegnameria si distaccherà dalla architettura realizzando così prodotti dalle forme autonome (che influirà moltissimo sullo stile del XVIII secolo, caratterizzato dalla famosa linea “mossa” settecentesca), oltre a varie decorazioni nei diversi paesi d’Europa. In Germania e nei Paesi Bassi acquisirà un aspetto imponente e la facciata verrà arricchita da pannelli scolpiti “a punta di diamante”, mentre in Francia sarà abbellito da applicazioni ed ornamenti metallici.

Dopo il periodo dell’Impero, durante il quale venne ripristinata la sagoma rettilinea, per tutto l’Ottocento rimarrà diffuso l’armadio rinascimentale, mentre al giorno d’oggi si tende a sostituire questo stile ad uno con una linea più semplificata e modulare, meno appariscente e più funzionale.

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